Strategia emergente in tempi di coronavirus. Un esempio virtuoso


Strategia emergente = strategia che viene adattata sulla base dei cambiamenti dell’ambiente esterno. Bene, e allora? Cosa centra questo con il coronavirus? Centra eccome!
Vogliamo portarvi uno dei tanti esempi di come la strategia e la relativa comunicazione siano aspetti fondamentali in ogni attività, sia nei momenti ordinari, ma anche in quelli straordinari che stiamo vivendo in queste settimane.

Coronavirus? Come ti cambio l’attività del locale

Il locale si chiama Potafiori, un piccolo bistrot che si trova a Milano gestito da Rosalba Piccinni, cantante e appassionata di fiori.
strategia emergenteCome a tanti altri, l’emergenza sanitaria ha imposto impone forti restrizioni ai locali pubblici. All’alternativa di chiudere ecco allora l’idea vincente: modificare l’attività, da ristorante in catering, organizzando il servizio da asporto. Si chiama il locale e ti portano a casa il pranzo o la cena,
Fin qui niente di nuovo, l’hanno fatto e lo stanno facendo tutti, che sarà mai? Quello che non tutti fanno, e che invece Potafiori sta facendo, è quello di mantenere le proprie caratteristiche distintive, anche in questo momento di stravolgimento della proprio proposta.

Quindi, al classico pranzo da asporto ecco che il locale aggiunge anche un fiore (oltre a donare una percentuale degli incassi ad un ospedale), perché il cliente deve sempre associare ad un “nome” anche i suoi “tratti distintivi”.
strategia emergente
Ecco allora l’importanza di una comunicazione coerente:
anche in questa situazione, noi ci siamo (ndr: puoi mangiare sempre i piatti) e siamo sempre gli stessi (ndr: e ti diamo un fiore per ricordarti chi siamo).
Un esempio virtuoso di come la strategia emergente si coniughi alla comunicazione!

Ogni attività ha la propria strategia, più o meno deliberata, ma in ogni caso è necessario comunicarla in maniera chiara. I nostri clienti, non solo quelli potenziali, devono sapere cosa offriamo, altrimenti non potremmo mai vendere i nostri prodotti.


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