Wella Campus. No gender hair


Continua la nostra collaborazione con l’azienda di prodotti professionali per capelli Wella Professionals, con una serie di appuntamenti e approfondimenti inseriti nel format digitale “Wella Campus“. Questa settimana il nostro appuntamento ha approfondito una tematica molto attuale e sentita: la fluidità di genere. Dopo una premessa dove abbiamo analizzato la società attuale e le nuove generazioni, ci siamo concentrati sul mondo dei capelli.

NO RULES MAN

La prospettiva futura dell’estetica, si baserà sempre di più su un concetto ibrido. Le figure canoniche imposte dal sistema stanno piano piano affievolendosi e sta prendendo piede un nuovo concetto di libertà massima di espressione anche nei capelli. Sappiamo che durante la storia ci sono state moltissime variazioni di lunghezza per quanto riguarda i capelli degli uomini: Dopo un ‘700 ricco di parrucche lunghissime e iper sfarzose (usate simbolo di potere), la rivoluzione francese fece vincere la praticità del taglio corto e ordinato. Tranne per la parentesi degli anni ’70 con gli hippy, l’uomo è stato associato per la maggiore ad una chioma short o ultrashort. Perlomeno fino a qualche tempo fa. Oggi infatti è diventato naturalissimo portare una chioma lunga e le interpretazioni degli stilisti sono davvero variegate. All’insegna di una fluidità massima, troviamo addirittura la versione con frangetta di Celine oppure  ultra texturizzata di Valentino. Riga centrale e movimenti naturali però, sono senza dubbio i must have di questa primavera estate 2020.

FREE WOMAN

Per la donna vale lo stesso principio. Nella storia il capello corto è stato simbolo di praticità e rinascita dopo la guerra o simbolo di emancipazione nel mondo del lavoro, tra gli anni ‘80 e ’90. La nostra società però, ha sempre guardato con diffidenza il capello short su una donna, considerandolo poco sensuale rispetto alle classiche chiome lunghe. Questa chiusura mentale sta finalmente lasciando spazio a nuovi pensieri: i millenials e la generazione z, ovvero i giovani di oggi, stanno promuovendo sempre di più un abbattimento degli stereotipi. Osservando sfilate e servizi fotografici, riviste e telefilm (amatissimo il nuovo taglio di Tokio nella «casa di carta») è sempre più evidente come il taglio corto per la donna sia diventato un elemento di carattere, che gioca a sdrammatizzare o enfatizzare il look indossato. Infantile e allo stesso tempo punk, rasato, tomboy o fairy in versione pixie cut. Il taglio corto è molto più versatile di quanto si possa pensare.

Scopri l’approfondimento sulla tematica “no gender” nel nostro articolo cliccando qui.


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