Chi di voi sta facendo videochiamate in questi giorni alzi la mano. Le piattaforme di videochiamate come Skype, Whatsapp, FaceTime, stanno facendo boom di utilizzi in questo periodo, occupando un posto fondamentale nella nostra vita quotidiana.
È uno strumento intergerazionale (chi l’avrebbe mai detto che si sarebbero attrezzati anche i meno giovani?), che tutti stiamo utilizzando, sia per tenere vivi i rapporti familiari o di amicizia, sia per questioni lavorative o di public relations. In quest’ultimo caso sono necessarie particolare accortezze per creare intorno a noi un’ambiente professionale e accogliente. Come? Ecco i nostri consigli!
- sfondo in ordine: può sembrare scontato, ma non lo è. La prima regola della video call perfetta è quella di posizionarsi in un ambiente non caotico e soprattutto pulito. È come se i nostri interlocutori entrassero in casa nostra, quindi dobbiamo comportarci come dei veri padroni di casa in attesa di ospiti.
- buona luce: è importantissimo che il nostro interlocutore ci veda bene, quindi vi consigliamo di posizionarvi in una stanza luminosa, vicino alla finestra o ad una lampada da studio.
- connessione internet e audio: prima di iniziare una video call è fondamentale accertarsi che la connessione internet sia buona, per evitare spiacevoli interruzioni. Vi consigliamo inoltre di utilizzare (se possibile) un auricolare per aumentare la qualità dell’audio e non farvi disturbare da rumori esterni.
- cavalletto: se invece del pc utilizzate lo smartphone, può essere molto utile l’utilizzo di un cavalletto per tenerlo fermo, senza improbabili oscillazioni.
- abbigliamento: per quanto riguarda il dress code vi consigliamo un abbigliamento consono. Dovete risultare comunque professionali anche se siete nella vostra abitazione.
Non sappiamo ancora quanto durerà l’arresto delle relazioni interpersonali “dal vivo”, però di certo ne usciremo avendo imparato come gestire al meglio i rapporti online!
Tutti abbiamo dentro un’insospettata riserva di forza che emerge quando la vita ci mette alla prova. (Isabel Allende)