Coronavirus. La forza della connettività digitale


Sono più di tre settimane che stiamo vivendo la quarantena da covid-19. Come sono cambiate le nostre vite? In un paese frenetico come il nostro, l’arresto (giustamente) forzato è stato senza dubbio un fattore molto difficile da accettare. Viaggi, meeting di lavoro, corsi, cene. Siamo abituati a spostarci molto e da buoni italiani amiamo stare in mezzo alle persone, parlare, scambiarci opinioni.

Da un giorno all’altro ci siamo ritrovati nelle nostre case, distanti dagli altri, distanti dal mondo. Eppure la nostra resilienza ci ha portati a sfruttare l’elevato potenziale della connettività digitale per rendere un periodo così drammatico, il più normale possibile per interagire con gli altri e sentirci meno soli.

Distanti ma connessi

Ecco cosa spaventa più di ogni altra cosa: la solitudine. Ma siamo nel 2020 e i dispositivi tecnologici corrono in nostro aiuto. Dunque via libera allo smart-working, alle chat, agli allenamenti fitness in diretta Facebook, alle cooking classes su Instagram fino agli aperitivi su Skype. La nostra giornata segue inconsciamente un’agenda fitta di appuntamenti online imperdibili, interessanti o semplicemente curiosi.

La tecnologia è diventata parte integrante della nostra casa, ci intrattiene (con le varie piattaforme di Pay-tv come Netflix, Infinity, Amazon Prime Video o con i nostri assistenti virtuali), ci forma (grazie a corsi online e ai tour virtuali nei musei più famosi al mondo come il Louvre, il British Museum, il Prado) e ci informa attraverso le molteplici testate giornalistiche online. Antidoti digitali contro l’isolamento dal mondo.

In questo periodo abbiamo scoperto quanto sia importante fermarsi fisicamente ma non fermarsi mentalmente abituandoci ad un nuovo modo di apprendere, di crescere personalmente e di relazionarci con gli altri.  Lontani ma vicini (a prova di click).


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *