In origine era l’unisex. Venivano catalogati così gli abiti che vestivano sia uomo che donna. Oggi invece, si parla di fluidità di genere, o meglio di un’assenza di categorizzazione e distinzione. L’individuo del nostro tempo può decidere come vestirsi e come porsi alla società senza dover subire discriminazioni.
I canoni estetici bigotti e rigidi, con i quali abbiamo dovuto fare i conti per anni, se non secoli, si stanno completamente sgretolando con l’arrivo delle nuove generazioni. I millenials non cedono ai tabù e rifiutano le categorizzazioni troppo forzate tra “lei” e “lui”. Parlando di target di mercato, i nuovi giovani consumatori si sentono quasi a disagio nel vedere ancora una netta divisione tra i reparti “uomo” e “donna” nei negozi. Il futuro è fluido e i marchi stanno cercando sempre di più di cogliere questo trend e riportarlo nella vita reale. Da H&M e Zara che propongono linee di abiti Agender, a stilisti come Iseey Miyake che fa sfilare insieme uomini e donne. Gucci ha addirittura istituito all’interno della propria azienda un “manager della diversità” che incoraggia i nuovi canoni di bellezza e promuove l’inclusione.
Stiamo assistendo ad un’evoluzione della visione estetica rigida alla quale siamo stati abituati. Quindi via libera a tagli di capelli super short per la donna e chiome extra long per l’uomo. Unica regola? Non avere regole! Vince l’ambiguità, vince il “non distinguere” perchè non si ha più la necessità di categorizzare in un gruppo ben preciso. Il rosa diventa il colore per eccellenza sulle passerelle uomo, insieme ad una serie di tessuti trasparenti come il raso e il tulle trasparente. Per le donne invece è una stagione all’insegna di giacche maxi e cravatte. Una provocazione? Forse. Sicuramente la moda dei fashion designer mondiali ci sta lanciando un messaggio molto forte che ci porta a fare tante riflessioni su come si evolverà la società del futuro.
Mai più bambole per le bambine e macchinine per i bambini. I colori saranno sdoganati e saremo quindi più votati ad una scelta di toni neutri che stimolano la libertà di espressione. Fin dall’infanzia ci si abituerà ad un pensiero autonomo e svincolato da stereotipi. Che sia l’inizio di una nuova era? Speriamo. Una rivoluzione pacifica ed equa capitanata dalle nuove generazioni a suon di “The future is fluid“.